Il 26 novembre del 1922 debuttò la pellicola “Toll of the Sea”, un film muto del 1922 ispirata all’opera teatrale Madama Butterfly e primo film a colori di Hollywood. Questa nuova tecnica nel mondo cinema ha aperto un mondo di possibilità interpretative prima sconosciuto. E il merito va alla psicologia dei colori.
Ogni colore, infatti, è in grado di trasmettere effetti psicologici ed emotivi su chi lo osserva. Elementi come il paesaggio, i costumi e i filtri di post produzione non sono casuali ma indirizzati al miglioramento della narrazione del film. Il colore in un film aiuta ad esprimere la tensione o la passione in una scena, o a indirizzare l’attenzione su un dettaglio significativo, o ancora a suggerire il mood dell’intera trama.
Per ottenere il miglior risultato cromatico, è opportuno che i colori vengano distribuiti in modo bilanciato e si riferiscano a relazioni armoniose sulla ruota dei colori. Questa armonia si può trovare con l’uso di tavolozze di colori monocromatici, complementari, analoghe e triadiche. Vediamole nel dettaglio.
Lo schema di colori monocromatici è un accostamento di tonalità di un unico colore come il rosso, rosso chiaro, scuro, rosa. Creano un sentimento armonico e rilassante. Lo schema analogo è un gruppo di tre colori che si trovano uno accanto all’altro sulla ruota dei colori. È costituito da un colore primario, un colore di supporto e un terzo che è un mix tra i due o un colore di accento. In questo caso l’immagine beneficia di un look rilassato e coerente. In quello complementare, invece, i colori si trovano all’opposto sulla ruota dei colori, come il viola e il giallo, il blu e l’arancione o il rosso e il verde. Questi colori offrono un elevato contrasto nella rappresentazione dei personaggi e dei temi del film, dando un senso di tensione nel film e un conflitto. Infine, il triadico, sicuramente l’accostamento più strong fra i quattro poiché associa tre colori disposti in modo distanziato ma uniforme lungo la ruota dei colori. È lo schema meno comune in cinematografia ma può dare un aspetto incredibilmente vibrante alla scena. Un classico esempio di colori triadici? Rosso, blu e giallo.
Ma la psicologia del colore non si ferma a questo. Perché i colori possono anche raccontare una storia e aiutano lo spettatore a provare determinate emozioni. Nel cinema, il rosso è il colore dell’amore, della passione, del desiderio, ma anche della violenza, del sangue e della rabbia. Il rosso cattura l’attenzione dello spettatore ed è uno dei colori più visibili. Il rosa invece è il colore dell’innocenza, del romanticismo e della femminilità. L’arancione è un colore molto vivace. Come il frutto, simboleggia salute e benessere, ma anche calore, amicizia e felicità. Il giallo è il colore più luminoso sulla ruota dei colori. Come il rosso, cattura l’attenzione dello spettatore e l’occhio umano, motivo per cui il giallo viene utilizzato per segnali di avvertimento. Il giallo è quindi il colore della saggezza, della conoscenza e del pericolo. Il verde è diventato nella cultura di massa un simbolo di natura; simboleggia l’ambiente, la salute ma anche la fortuna. In alcuni casi viene associato anche all’invidia e alla gelosia. Il blu invece è il colore dell’acqua e del cielo, trasmettendo quindi nel cinema freddezza, isolamento, malinconia e passività. Infine, il viola: composto da rosso e blu, nel cinema il viola è il colore della fantasia, dell’illusione e del mistero.
I film ci raccontano storie e impariamo da loro. Quindi la prossima volta che guardi il tuo film preferito, pensa al modo in cui è stato utilizzato il colore e alle emozioni che ti ha suscitato mentre lo guardi. La pellicola è un mezzo potente e con il giusto uso del colore può essere ancora più potente per chi guarda.
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